La carne è cancerogena, ma non tutti lo vogliono ricordare!

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Negli ultimi giorni è tornata alla ribalta una serie di articoli riguardanti l’Unione Europea. Sta andando avanti una campagna che ha l’obiettivo di invogliare il consumo di carne nei territori dell’Unione, finanziata con oltre 3 milioni di euro. Questa pubblicità accompagna campagne antivegane tornate alla ribalta con l’amletico dubbio “Se è di tofu è una bistecca?”. Ma non solo: è anche in contrasto con le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha espressamente detto che la carne è cancerogena.

La campagna pubblicitaria e il nuovo termine “Beefatarian”

La campagna viene promossa dall’UE dal 2019 con l’obiettivo di diffondere una corretta informazione sui benefici della carne, visto che negli ultimi anni il suo consumo si è ridotto drasticamente. Sono nate quindi immagini pubblicitarie di persone che mangiano carne cruda, snocciolano i benefici della carne e consigliano di tornare a essere Carnitariani. Il neologismo inglese è Beefatarian, ma questa traduzione italiana mi sembra particolarmente azzeccata. Nonostante il nome, sicuramente facile da ricordare, mi ritrovo però con due grossi dubbi nel vedere questa campagna.

La carne è cancerogena, ma non tutti lo vogliono ricordare

Innanzitutto vorrei capire perché si parla esclusivamente di benefici e non anche degli effetti secondari dell’assunzione di carni e derivati come insaccati e affumicati, decisamente pericolosi per il nostro organismo. E non capisco nemmeno perché l’Unione Europea sia andata a scontrarsi con le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha classificato la carne rossa come cancerogeno di tipo II e gli insaccati e i derivati da essa come cancerogeni di tipo I. Si tratta di alimenti che hanno un’alta probabilità di causare tumori e portare alla morte ognuno di noi.

Per capirci, l’OMS ha stimato che per evitare effetti collaterali gravi bisognerebbe mangiarne massimo 3 volte a settimana e massimo 150 grammi per pasto. Basta pensare alla cotoletta alla milanese o alla fiorentina che hanno una grammatura sicuramente maggiore: tutti alimenti che dovrebbero essere banditi dalle nostre tavole. E invece rimangono nei menu dei ristoranti, spesso scelti dai clienti perché piatti del territorio. E un discorso ancora più restrittivo andrebbe fatto per salsicce, insaccati e altri derivati della carne.

Perché la carne è cancerogena? Sono più i danni che i benefici!

Sicuramente la carne è un alimento da cui l’organismo umano ricava moltissime sostanze nutritive. Proteine facilmente processabili, micronutrienti come la Vitamina B12 che difficilmente puoi trovare in alimenti di origine vegetale e minerali utili per il funzionamento del nostro metabolismo, come il ferro in forma eme, la forma che più facilmente assorbiamo e usiamo per creare i globuli rossi del sangue. E le quantità sono tali che nella maggior parte dei casi basterebbe una fetta di carne a soddisfare il fabbisogno giornaliero.

Tuttavia i rischi che pone il suo consumo non sono paragonabili ai benefici. I vari metodi di cottura utilizzati per la carne portano alla liberazione di sostanze pericolose, chiamate nitrosammine. Sono proprio loro che attaccano le nostre cellule e le spingono a trasformarsi in cellule cancerogene. Inoltre i vari additivi utili per essiccamento, conservazione, colorazione tipici dei prodotti lavorati e finiti come gli insaccati aggiungono sostanze che migliorano gusto e odore ma a discapito di una tossicità nota per l’organismo.

La carne è cancerogena, ma non tutti lo vogliono ricordare

La scelta dell’Unione Europea è da condividere?

Negli anni abbiamo compreso meglio questi problemi e la globalizzazione ci ha permesso di evolvere diete e stili di vita per ridurre o eliminare il consumo di carne. Siamo in grado di estrapolare piani alimentari per ottenere da altri alimenti quelle stesse sostanze presenti nella carne. Ecco come una dieta ricca di legumi, cereali e frutta secca permette di bilanciare ciò che non si ottiene da fonti animali. Fra le poche sostanze difficili da trovare c’è sicuramente la Vitamina B12 che però, grazie alla scienza, possiamo assumere tramite integratori alimentari.

La decisione dell’Unione Europea si posiziona in un momento in cui di alimentazione a base vegetale e a base animale se ne parla spesso, anche nei dibattiti internazionali. Anche se personalmente non capisco la necessità di obbligare le persone a chiamare “Burger” solo ciò che è fatto con la carne.

Sta di fatto che non condivido la scelta di finanziare la divulgazione di informazioni non complete e che rischiano di danneggiare la salute pubblica. Soprattutto se contemporaneamente non vengono finanziate campagne di sensibilizzazione per altre diete e realtà etiche che possano dare a chiunque la consapevolezza di cosa significhi mangiare.

La cultura del cibo passa dalla conoscenza di ciò che abbiamo fra le mani, come lo usiamo e come possiamo trarne beneficio. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi, e non solo del dato ormai conclamato che la carne è cancerogena. Voglio sentire la tua opinione. Contattami sui social: voglio scoprire il tuo pensiero.

Fonti e Approfondimenti

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