Mangiare frutta intera è meglio?

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Spesso si consiglia di assumere al posto del frutto in sé, un derivato come frullati o spremute. Ma è la stessa cosa o mangiare frutta intera è meglio?

Nella formulazione di un piano alimentare è spesso necessario inserire alcuni prodotti processati come frullati o succhi di frutta. Questa scelta è tipicamente dettata dalla necessità di ognuno di noi di voler variare per quanto possibile il modo in cui si assumono i vari alimenti, in questo caso la frutta. Ma i prodotti processati conservano tutte le proprietà che sono attribuite al frutto? Oppure mangiare frutta intera è il modo migliore per ottenere benefici per l’organismo?

Proprietà della frutta intera: perché fa bene?

Girovagando fra i vari lavori di letteratura scientifica in merito, è facile trovarsi di fronte dozzine di studi e informazioni riguardanti i benefici della frutta intera, spesso associata a un piano alimentare nel complesso molto orientato al vegetale. Le proprietà che vengono associate alla frutta sono abbastanza varie:

  • Apporto di Sali minerali e Vitamine, soprattutto idrosolubili come la Vitamina C e le vitamine del gruppo B
  • Assunzione di sostanze antinfiammatorie come i polifenoli, acidi grassi poliinsaturi tipici del mondo vegetale e le Vitamine E ed A, oltre che la stessa Vitamina C
  • Mantenimento della salute dell’intestino grazie alla presenza di fibre vegetale

 

Ed è proprio sull’attività della fibra che dovremmo concentrarci per rispondere al nostro quesito.

Mangiare frutta intera è meglio?

Dove va a finire la fibra vegetale della frutta?

Quando assumiamo un alimento nella sua interezza, gli effetti sull’organismo dipendono non dall’assunzione di un singolo principio attivo, una singola sostanza, ma da tutte quelle che sono presenti al suo interno, spesso anche da quelle che interagiscono le une con le altre. E’ questo il caso della matrice alimentare vegetale la quale contiene non solo i micronutrienti essenziali ma anche fibre e sostanze non facilmente digeribili.

Quando vengono prodotti i succhi di frutta e le spremute, sia in ambito industriale sia quando li facciamo a casa, estraiamo dalla matrice soltanto la parte liquida e ciò che in essa si trova, trascurando tutto ciò che rimane, ad esempio, attaccato alla buccia. Proprio in questa componente che noi scartiamo si trova la maggior parte della fibra, che di conseguenza non assumiamo tramite questi prodotti.

Cosa c’è nella fibra vegetale che scartiamo?

Eliminando la fibra non eliminiamo soltanto carboidrati complessi che appesantiscono lo stomaco, riducono la fame e ci fanno andare di corpo più facilmente. Su queste strutture tendono infatti a legarsi altre sostanze attive, come i polifenoli e alcune sostanze grasse, incluse Vitamine. Eliminando questa parte del frutto, ci priviamo di importanti protagonisti del nostro metabolismo.

Le fibre vegetali hanno inoltre dimostrato di essere il principale nutrimento dei batteri della microflora intestinale la quale, in questo modo, prolifera correttamente e rilascia acidi grassi a catena corta (SCFA) che mantengono in salute le cellule della superficie interna dell’intestino. Ne avevamo già discusso in questo articolo. In questo modo, riducono lo stato di infiammazione e aumentano le difese dell’organismo in un tratto – quello gastrointestinale – che per primo si affaccia a possibili sostanze tossiche nel cibo.

Mangiare frutta intera è meglio?

Meglio frutta intera o prodotti derivati?

In linea di massima, è sempre preferibile assumere il prodotto intero, e questo vale anche per la frutta, tenendo conto della sua stagionalità e della provenienza. Spesso, infatti, assumere prodotti locali e di stagione riduce il rischio che possano essere stati utilizzati prodotti per la conservazione e il trasporto, che non vorremmo assumere.

Fra i prodotti derivati, i frullati sembrano essere i migliori “concorrenti”: essendo derivati diretti, non vengono persi parti del frutto nel processo, ma al massimo vengono sminuzzati e triturati. In pratica anticipano quello che avrebbero già fatto denti, lingua e stomaco. Inoltre, anche se ridotte in unità più piccole, le fibre vegetali mantengono il loro effetto utile sul colon. Non si può dire la stessa cosa per i succhi, né tantomeno per gli estratti: in questi casi viene proprio rimossa parte del frutto e di conseguenza si perdono molti dei benefici.

Questo non significa che non si deve assumere i vari succhi o gli estratti, ma che non devono essere sostituti del frutto in sé e per sé. Perché se un succo può essere dissetante e donare alcuni effetti positivi, mangiare frutta intera è meglio perché non si perde il corretto equilibrio fra le varie sostanze nutritive presenti in essa.

Fonti e Approfondimenti

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