Riso rosso per abbassare il colesterolo: perché funziona?

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Integratori di Monacolina k a base di riso rosso sono ormai utilizzati anche in ambito medico per combattere il colesterolo cattivo.

La grande diffusione di malattie legate al metabolismo, come la ipercolesterolemia, ha obbligato il mondo scientifico a studiare il più possibile sostanze di origine naturale che possano permettere uno sviluppo positivo della patologia. L’esempio del riso rosso per abbassare il colesterolo cattivo è forse il migliore sviluppo della nutraceutica in campo clinico degli ultimi anni.

Perché il riso è rosso? E come fa a combattere il colesterolo?

La particolarità di questo riso risiede nel suo peculiare colore. Perché diventi rosso, sul riso viene fatto fermentare un lievito, il Monascus purpureus, che è in grado di produrre la Monacolina K. Questa sostanza è al centro di tutte le proprietà del cereale: si tratta infatti di una vera e propria statina naturale. Le statine sono la grande famiglia di farmaci utilizzati per combattere la sintesi eccessiva di colesterolo.

Esattamente come i farmaci creati appositamente per ridurre le LDL nel sangue, la Monacolina K agisce sulla sintesi endogena del colesterolo. In questo modo, viene bloccata temporaneamente la possibilità da parte del nostro organismo di creare il lipide, facendo usare quello presente nelle riserve oppure assunto con l’alimentazione. Ecco allora che i valori nel sangue sia di colesterolo totale sia di colesterolo LDL scendono, riducendo drasticamente il rischio di malattie cardiovascolari e altre patologie collegate all’ipercolesterolemia.

Riso rosso per abbassare il colesterolo: perché funziona?

Monacolina K come integratore: nutraceutico o farmaco?

La presenza di integratori di Monacolina K a base di riso rosso sul mercato ha portato con sé una tipica domanda da consumatore. Che senso ha prendere il farmaco se ci sono gli integratori? In questo caso, in effetti, il limite è molto labile: vista la similarità con farmaci come la lovastatina, è difficile continuare a vedere il riso rosso solo come un integratore. Queste riflessioni sono sempre in atto nel mondo accademico e nel Sistema Sanitario Nazionale, che potrebbe presto eliminare dal commercio gli integratori a più alto dosaggio per la similarità anche con gli effetti collaterali tipici delle statine.

Quali sono gli effetti collaterali della Monacolina K?

Proprio perché agisce in maniera identica alle statine, la Monacolina K ha effetti collaterali paragonabili a quelli del farmaco. La sua assunzione può infatti portare un affaticamento muscolare importante, con crampi e dolori muscolari, anche a riposo, che si possono evolvere in rabdomiolisi se non trattati per lungo tempo. Normalmente, con i farmaci sotto prescrizione, se questi dolori modificano la qualità di vita della persona che li assume, è consuetudine sostituire il farmaco con uno differente ma con lo stesso effetto. Se però il riso rosso rimane esclusivamente un integratore, è difficile riuscire a gestire la sua assunzione dato che – vista l’etichetta – verrà inevitabilmente trattato con più sufficienza rispetto alla statina, e di conseguenza anche i suoi effetti collaterali.

Ha senso assumere Monacolina K se soffro di colesterolo alto?

In linea di massima, la risposta è sì. Tuttavia, dato l’inevitabile appaiamento alle statine, è bene che sia il medico a definire se sia o meno il caso di assumerle, oppure optare direttamente per un farmaco. Ogni organismo ha infatti specifiche necessità, in base ai propri valori, ai sintomi e agli effetti collaterali che in ognuno di noi possono o meno verificarsi.

Questa evoluzione della Monacolina K, contenuta nel riso rosso per abbassare il colesterolo, da semplice integratore a vero e proprio farmaco è una soddisfazione nel mondo della nutraceutica. Si è infatti dimostrata essere in grado di fare ciò che un nutraceutico dovrebbe sempre fare: prevenire e curare una specifica patologia in maniera efficace e paragonabile ai farmaci.

Fonti e Approfondimenti

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