Dieta vegana per curare la fibromialgia: nuove evoluzioni mediche

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Curare la fibromialgia con un approccio alimentare diversificato e personalizzato si è rivelato particolarmente efficace!

L’affinamento delle tecniche di identificazione di una malattia rispetto a un’altra ha permesso al mondo medico di analizzare e studiare patologie fino a qualche tempo fa ritenute “immaginarie”. E con la presa di coscienza della loro esistenza, anche i metodi di cura e prevenzione sono cambiati, andando a influenzare lo stile di vita del paziente. È il caso dell’utilizzo della dieta vegana per curare la fibromialgia, malattia diffusissima ma spesso sottovalutata o addirittura ignorata.

Dieta vegana per curare la fibromialgia: nuove evoluzioni mediche

Cos’è la fibromialgia: da invenzione del paziente a condizione medica da curare

La fibromialgia è una condizione medica in cui una persona sente costantemente dolori diffusi, che si ramificano dalla pelle ai muscoli fino alle ossa. Si tratta di dolori cronici, spesso comuni ad altre malattie ben definite, ma con cui non condivide le cause. Se infatti una cefalea potrebbe nascere da problemi al tratto cervicale della colonna vertebrale, nel caso della fibromialgia le cause non sono facilmente identificabili.

E’ infatti ancora molto difficile capire quali siano le cause della fibromialgia. La pista che i medici stanno seguendo, e che sembra la più promettente, riguarda un problema con gli ormoni tiroidei, che sarebbero la causa dell’iperalgesia, cioè l’aumentata sensibilità al dolore in vaste aree del corpo. Purtroppo, sono ancora in pochi i medici che riescono a diagnosticarla, sia perché si tende a collegare i vari dolori a patologie più comuni, sia perché spesso i medici non sono aggiornati e la ritengono una “finta” malattia. In passato – e un po’ ancora oggi – la fibromialgia veniva spesso vista come un capriccio del paziente piuttosto che un problema serio, e per questo trascurata.

Curare la fibromialgia con la dieta: l’approccio alimentare

Studiando le abitudini e gli stili di vita di chi soffre di fibromialgia, è stato visto che la malattia è spesso associata a un problema di malnutrizione oppure di mancanza di determinati nutrienti. Di conseguenza le vie scelte per curare o prevenire il peggioramento dei sintomi sono due: agire sulla tiroide, a livello ormonale, oppure agire sull’alimentazione e lo stile di vita. Si tratta di due vie allo stesso modo valide, ma è la contemporanea azione sui due fronti che ha dimostrato i migliori risultati.

Anche l’utilizzo dell’integrazione alimentare ha dato i suoi frutti. Un esempio è l’utilizzo di Vitamina D in quantità superiori a quelle comunemente presenti negli integratori sul mercato e strettamente sotto controllo medico. L’utilizzo di questo ormone ha già dimostrato di essere particolarmente utile contro diverse malattie e anche in questo caso i trials clinici stanno dando esito positivo.

La scelta della dieta vegana per curare la fibromialgia

Modificare lo stile di vita partendo da un cambiamento nella dieta è alla base di molte terapie della medicina moderna e, sotto questo punto di vista, la fa da padrona la scelta della dieta vegana. Eliminare i derivati animali significa infatti evitare che l’organismo entri in contatto con sostanze naturali proinfiammatorie e gruppi alimentari già famosi per predisporre l’organismo ai tumori.

Nel caso della fibromialgia, la scelta della dieta vegana permette di assumere sostanze vegetali che agiscono sia contro la malnutrizione sia contro il progredire della malattia. I processi infiammatori a capo del dolore, infatti, vengono inibiti dalle Vitamine C ed E, che eliminano gli eccessi di radicali liberi, e le Vitamine del gruppo B risultano essenziali per mantenere corretti e bilanciati i meccanismi metabolici di ogni cellula. Non ci si limita, quindi, a recuperare una ipovitaminosi ma anche a combattere lo stress ossidativo. In più, la dieta vegana ha dimostrato che – grazie alla presenza di fitosteroli – i processi ormonali tiroidei possono essere riportati a livelli più equilibrati e funzionali.

Dieta vegana per curare la fibromialgia: nuove evoluzioni mediche

Perchè non scegliere un’integratore alimentare?

Non è possibile ottenere lo stesso risultato utilizzando integratori alimentari. L’integrazione, infatti, porta spesso ad assumere in particolare determinati nutrienti ma una capsula o una compressa non conterranno mai anche tutte le altre sostanze presente nel singolo alimenti. E’ infatti dimostrato che i nutrienti massimizzano l’assorbimento e la loro attività se assunti all’interno di una matrice alimentare, e non presi singolarmente come integratori.

Oltre a ciò, è importante ricordare che di fronte a noi abbiamo delle persone. Questo significa che non possiamo semplicemente far assumere pillole su pillole a qualcuno che, essendo già malato, sicuramente sta assumendo altre medicine. Bisogna sempre ricordare il concetto di Compliance: chiunque rispetta più facilmente una terapia se accetta, comprende e soprattutto non ha problemi a fare ciò che è giusto per migliorare la propria salute. E se da un lato potrebbe apparire frustrante assumere sempre più pillole ogni giorno, al contrario nessuno direbbe di no al suo piatto di pasta preferito!

Le evidenze cliniche dimostrano allora come un approccio alimentare plant-based, primo fra tutti quello della dieta vegana, permette di affrontare e migliorare i casi di fibromialgia, eliminando fattori di rischio importanti, come lo stress ossidativo, e aiutando il corpo a evitare sostanze pericolose per tutte le sue funzioni vitali.

Fonti e Approfondimenti

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